Danilo Aprigliano

Grillarie e DiPietrarie

Primarie, Parlamentarie, Berlusconarie, Carcerarie, … Il noto giornalista Marcio Grillaglio, durante il talk show Servizio Populista, interviene sulla questione, ma dimentica (come è possibile!?) quelle che riguardano i suoi partiti politici preferiti: le Grillarie e le DiPietrarie. Proviamo a riparare noi.

Allora, Grillarie sono quelle elezioni che consistono nel far votare online (senza schede perché sennò poi va a finire che diventa un voto vero) un gruppo di GGENTE che ogni giorno alla stessa ora apre il blog di Beppe Grillo, si china su un tappeto e, rivolto verso il pc, recita prima un Casaleggio nostro che sei nei cieli e successivamente, a mo’ di mantra, le vaffanculitudini: quelle preghierine, cioè, nelle quali si nomina un politico e gli si rivolgono, in serie ordinata, variopinti tipi di insulti gratuiti. Terminato il rito, dallo schermo, si ode la voce del comico che, prima di concludere con il millenario «ite missa est», si rivolge agli utenti con profetiche parole: «il mio è un movimento democratico; chi non la pensa così, allora prende e va fuori dalle palle. Se ne va».

DiPietrarie, invece, sono quelle elezioni durante le quali Di Pietro e sua moglie mettono online delle foto di case dette Le case dei valori e ogni utente è invitato a cliccare Mi piace sulle più belle. I coniugi Azzecchi, valutati i risultati, prendono i valori (in banconote o assegni direttamente rilasciati dallo Stato in forma di finanziamento) e intestano le case in questione al partito; nel frattempo il DiPi, indossata la toga, si diletta nel lanciare sentenze, quando non ha monetine, contro il Pd. In altre occasioni, al posto delle case, il “valoroso” giudice dalle mani pulite mette le foto di alcuni parlamentari dipietristi (detti Scilipotini) e invita gli utenti a eleggere quelli da nominare ufficialmente Sostenitori retribuiti di governi Berlusconi in caduta.

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