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Le Fiamme Verdi bresciane: da «il ribelle» alle battaglie del Mortirolo

Fondate a Brescia nel 1943, le Fiamme Verdi furono una forma-zione partigiana d’ispirazione cattolica e popolare operante principal-mente nella Lombardia orientale 1. Presero il nome dalle mostrine ver-di a forma di fiamma stilizzata della divisa degli alpini, dai cui reparti proveniva la gran parte degli ex militari delle primissime compagini 2. Già durante la Prima guerra mondiale, all’interno delle truppe alpine, era esistito un reparto d’assalto col nome Fiamme Verdi, parte del 3º corpo d’armata italiano sul fronte del gruppo dell’Adamello 3. Dagli alpini le Fiamme Verdi mutuarono la struttura organizzati-va e militare e la maggior parte delle personalità dei comandi. Inol-tre, molti partigiani e patrioti che aderirono ai gruppi, alle brigate e alle divisioni provenivano dalle file di questo corpo dell’esercito: si trattava di giovani in armi prima dell’8 settembre, renitenti alla leva della rsi oppure reduci dell’armir o dagli altri fronti delle guerre d’invasione fasciste 4. 1 Questo contributo nasce dalla rielaborazione di materiali e testi che costituiscono l’os-satura del sito web di interesse storico www.fiammeverdibrescia.it, organo digitale dell’Asso-ciazione Fiamme Verdi di Brescia. I testi originali sono stati composti da Danilo Aprigliano nel 2014, con la supervisione storica di Rolando Anni e di Roberto Tagliani. Quei materiali costituirono la base per l’intervento di Tagliani al convegno di Udine del 6 febbraio 2016. In occasione della pubblicazione degli atti, Tagliani ha selezionato i materiali da inserire in questo saggio, mentre Aprigliano ha materialmente steso la versione definitiva, arricchendola delle note bibliografiche che la accompagnano. 2 Cfr. D. Morelli, La montagna non dorme. Le Fiamme Verdi nell’alta Valcamonica, Brescia, Morcelliana, 2015 (i ed. 1968), pp. 20 ss. 3 Cfr. P. Morisi, Fiamme Verdi. I reparti d’assalto nella Prima guerra mondiale. Adamello-Vallagarina-Monte Pasubio-Monte Grappa-Altopiano dei Sette Comuni, Bassano del Grappa, Itinera Progetti Editore, 2012. 4 Cfr., in particolare, II cammino della libertà. Documenti della Resistenza bresciana, a cura R. Tagliani, D. Aprigliano, Le Fiamme Verdi bresciane: da «il ribelle» alle battaglie del Mortirolo, in Le formazioni autonome nella Resistenza italiana, a cura di T. Piffer, Venezia, Marsilio, 2020, pp. 151-167.

La «régalité» in Watriquet de Couvin

Il contributo indaga la visione della regalità e i legami con i miroir aux princes coevi nell’opera di Watriquet de Couvin.
All’interno di questa, sono stati selezionati quei testi dedicati esplicitamente all’educazione dei príncipi e perciò definibili come dits de la régalité.
Dopo una disamina dedicata agli aspetti pedagogici e alle conseguenti disposizioni strutturali, il contributo procede a definire l’immagine del principe ideale cosí come si palesa dai testi, mettendo in rilievo i legami con la storia politica coeva.
L’ultima parte, invece, è dedicata a un’indagine sulle possibili fonti dei dits de la régalité.

Libri

Guido Artom, Yiddishe Mamma. Frammenti di vita

A cura di Danilo Aprigliano e Giuditta Grechi
Prefazione di Moni Ovadia

Guido Artom, industriale noto per la sua politica imprenditoriale particolarmente attenta al sociale, racconta se stesso e la sua famiglia, accompagnato in questo viaggio dalla figura della mamma di cui ha tratteggiato in queste pagine un affresco. «L’impresa non è stata facile, e non lo sarebbe stata per nessuno, perché il tema è talmente vasto che potrebbe ridursi ad una sola parola: Amore.»

Un'altra idea di Lombardia. Interventi in Consiglio Regionale di Mino Martinazzoli (2000-2005)

Prefazione di Enrico Letta
A cura di Roberto Tagliani e Danilo Aprigliano

Il volume raccoglie i discorsi e gli interventi pronunciati durante le sedute del Consiglio Regionale lombardo da Mino Martinazzoli (1931-2011). Rappresentano, nella loro complessa varietà, l’idea di Regione che ha accompagnato l’ultimo impegno diretto dello statista democristiano di origini bresciane. Vi si leggono la sua passione per la terra di Lombardia, il rispetto e la centralità delle istituzioni, la polemica contro la politica politicante e contro le facili scorciatoie del “presidenzialismo” di marca regionalista, incarnato dai sostenitori della ‘devolution’ e del nuovo centralismo regionale. Edizione a cura di Roberto Tagliani e Danilo Aprigliano, con una presentazione di Enrico Letta e scritti di Gianantonio Girelli, Giuseppe Adamoli, Guido Galperti, Roberto Bondio.

Siti web

Fiamme Verdi di Brescia

Testi e realizzazione a cura di Danilo Aprigliano.
Supervisione storica di Rolando Anni e Roberto Tagliani. 

Il sito raccoglie la storia e le biografie delle Fiamme Verdi, brigate partigiane nate a Brescia nel 1943.
Emblema della Resistenza cattolica, il nome si riferisce alle mostrine verdi degli Alpini, dai cui reparti proveniva la gran parte degli ex-militari che costituirono le primissime compagini. Fu soprattutto nella Lombardia orientale – nelle Valli, in particolare – e a Reggio Emilia che operarono, affondando le radici nel cattolicesimo sociale, nella Chiesa e in tutte le organizzazioni ecclesiastiche del luogo. Da queste parti, le altre formazioni ebbero un peso molto minore; comprese quelle organiche al Partito Comunista.

Il Ribelle

Sito realizzato e curato da Danilo Aprigliano 

Nel 2015, anno del 70° Anniversario della Liberazione, l’Associazione «Fiamme Verdi» (aderente alla Federazione Italiana Volontari della Libertà) ha promosso la ristampa anastatica dell’intera serie di «Brescia libera» e de «il ribelle» (1943-1945), che è stata distribuita nelle scuole e nelle biblioteche civiche, oltre che ai cittadini e cittadine di Brescia e provincia (e non solo), per rilanciare il messaggio conservato in quelle pagine, per riportarlo all’attenzione e alla riflessione delle giovani generazioni. Oggi, con questo sito, le FF.VV. mettono a disposizione del vasto pubblico la raccolta anastatica in formato digitale per proseguire quell’importante opera di divulgazione storica e memoriale di quei valori per una loro promozione nella società attuale, che è il primo e fondamentale compito al quale è chiamata.

Sito realizzato da Danilo Aprigliano