Danilo Aprigliano

Articoli

Autori diabolici

Un perfetto romanzo dell’angoscia portato sul grande schermo da Clouzot ma che anche Alfred Hitchcock avrebbe voluto poter girare.

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La piramide di fango

L’ormai 64enne Salvo Montalbano non è più quello di una volta. I colpi cominciano a mancare e – diciamo pure – si sta rimbambendo alquanto. D’altra parte, è dal 1994 che riempie romanzi e racconti e che affianca la letteratura storica e politica di Camilleri. E poi, riconosciamolo, quando il

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Un cattivo scrittore…

Un cattivo scrittore è chi si esprime tenendo conto di un contesto interiore che il lettore non può conoscere. Per questa via l’autore mediocre è portato a dire tutto quello che gli piace. La grande regola sta invece nel dimenticarsi in parte, a favore di un’espressione comunicabile. Questo non può

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A proposito della leggerezza

L’attenzione al dettaglio, la cura per i particolari, la precisione linguistica, la filologia nel suo complesso, lontano dall’essere retaggi di pedanteria, sono piuttosto i corollari più autentici della leggerezza. Obiettivo ambizioso, questo sostantivo (che è, piuttosto, uno stile di vita): richiede impegno e lavoro, costanza e determinazione. Al contrario, superficialità, conformismo, sciatteria

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La Fata turchina

Stava ancora scegliendo il colore della giacca di pelle quando, in preda ad un attacco isterico, decise che non era veramente possibile che questi qua sotto facessero tutto sto fracasso continuo! E poi, guardandosi allo specchio, come Cristo si fa a indossare dei pantaloni così!? Fuori si sentivano i boati

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Finzioni

Siccome i personaggi di questo romanzo sono reali, ogni rassomiglianza con figure immaginarie verrebbe a essere fortuita. Avvertimento di R. Queneau a La dimanche de la vie.

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Strati di città

Viaggiare in autobus è come intraprendere un percorso di pensiero. Osservo la città e ne cerco gli elementi costanti, gli strati, le strutture. La città è fatta come per sovrapposizione di fogli lucidi su una lavagna luminosa. I disegni dei fogli successivi nascondono parti più o meno grandi di quelli

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Culture dell’oralità e web 2.0

Trovo che ci siano degli evidenti parallelismi tra le culture fondate sull’oralità e la società che sta venendo a crearsi attraverso l’uso diffuso e massiccio del web 2.0. Nel mondo dell’oralità, biblioteca è la memoria. Ogni evento passato che meriti di essere ricordato è accessibile solo attraverso la memoria di

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Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda è la voce del loro nemico. E chi parla del nemico è lui stesso il nemico. Bertold Brecht, Sul muro, in Brecht, Poesie, a cura di L. Forte, Einaudi, Torino, 2005.   

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